Hélène Delanoë
Un viaggio alchemico in tre atti
Mostra Antologica (opere 2010-2022)
In un evocativo dialogo con l’architettura della sede rinascimentale della Fondazione Palmieri a Lecce, in mostra le opere di Hélène Delanoë, artista francese che vive e lavora tra Lione e Parigi. Con Un viaggio alchemico in tre atti , Primo Piano LivinGallery, presenta attraverso la formula di una mostra antologica, una selezione di opere realizzate dal 2010 ad oggi. L’evento, patrocinato dal Comune di Lecce, e curato da Dores Sacquegna si inaugura Sabato 30 Aprile alle ore 19:30 alla presenza dell’artista, del Sindaco Carlo Salvemini e del pubblico. Durante l’inaugurazione, la performance di soundpainting del compositore e musicista salentino Angelo Urso, che evocherà in live music alcune opere dell’artista. La mostra resterà aperta sino al 13 Maggio 2022.
La mostra
Per la prima volta a Lecce la mostra Antologica di Arte Contemporanea dell’artista francese Hélène Delanoë con un corpo di opere dal 2010 ad oggi, divise in tre cicli tematici di cui: La Materia vulcanica, Il viaggio e lo stereotipo dell’altro, l’omaggio alla cultura pittorica dell’estremo Oriente. Tre momenti di indagine artistica che delineano un percorso intriso di una forte connotazione antropologica ed esplorativa che va di pari passo con la sua vita, con i suoi studi di antropologia culturale iniziati in Africa, con la sua attività di psicoanalista, con i suoi viaggi intorno al mondo e con gli incontri con grandi artisti, suoi contemporanei.
Il primo ciclo è dedicato all’evoluzione del mondo dalla sua nascita primordiale con Materia Vulcanica, ai suoi flussi magmatici, incandescenti e catramosi, dove il segno e la forma sono inghiottiti dai colori, che mescolati alla cera e ad altre tecniche creano superfici granulose, graffianti, come le crepe della crosta terrestre o le eruzioni vulcaniche. Qui troviamo opere come Noir (2010) o Matiere Volcanique Rouge (2012), realizzate dopo studi e osservazione diretta presso il vulcano dell’Etna in Italia, alle Teide nelle isole Canarie in Spagna e sull’isola francese di Réunion nell’Oceano Indiano ad est del Madagascar. Del 2017 le opere della scala cromatica e alchemica come Volcan de mer, Catharsis, Transmutation e Moisson du ciel (2018) che conclude questo ciclo.
Il secondo ciclo è legato al tema del viaggio e allo stereotipo dell’altro e del diverso, in cui l’artista rende omaggio alla curiosità esplorativa degli audaci viaggiatori a cavallo tra il XVI e il XIX secolo con opere di tecnica mista e assemblaggi vari e composte da fotografie, incisioni e vecchie mappe, che diventano le tracce di una grafia intuitiva e che evocano i mitici viaggi antropocentrici di Cristoforo Colombo nelle Americhe e non solo. A questo ciclo appartengono opere come A la découverte du nouveau monde e Lanzarote (2012-2016). Il viaggio continua con le opere del 2019 a cui appartengono L’ile au Tresor e Love, una opera che parla della crisi d’identità ingabbiata in un sistema autoreferenziale composto dal mappamondo, in cui solo l’amore, può svolgere quella funzione di antidoto alle patologia dell’età post-tecnologica.. L’arte esplode, diventa circolare, ridefinisce l’habitat, crea una dimensione dell’esperienza percettiva e si intreccia in elementi naturali e artificiali come nel caso dell’opera Parcours che chiude questo ciclo.
Nel terzo e ultimo ciclo, l’omaggio è alla cultura pittorica dell’Estremo Oriente, alla sua nozione di vuoto, di serenità, di evocazione Zen. Questi dipinti evocano montagne, acqua e cieli e si contraddistinguono dal primo ciclo, per la crescente variabile della luce, espressa nelle nuances dei grigi, dei blu e del bianco cremoso. Qui i confini si dilatano, diventano liquidi, metamorfici, sonori e frammentati in dittici e trittici e troviamo le opere come Blue (2010), Arches sonores (2014), Mouvement et calm (2016), Blanc Griffe, (2016-2017), Senza titolo, (2021) e le ultime opere del 2022 dedicate ai Planètes bleues, e al Bleu des lointains ,un nuovo viaggio immaginario nello spazio e nelle sonorità degli elementi naturali.
In questo suo fluire tra un ciclo e l’altro, Hélène Delanoë, ci catapulta in un percorso mutevole, transitorio, plurale, onirico, che sviluppa l’elemento metaforico, che esalta la plasticità della materia, che evoca il movimento e il suono. Tra percezione e ritmo, le sue opere offrono una analisi narrativa, antropologica e psicologica, che ci conduce in un viaggio immaginario, alchemico ed esplorativo dentro e fuori i confini del mondo.
Arte e Vita
Hélène Delanoë, vive ed opera tra Lyon e Parigi. Antropologa e psicanalista, ha vissuto in Africa dove ha avuto modo di visitare molti luoghi dal Sud al Nord del continente. Rientrata a Parigi nel maggio del ‘68, si è stabilita nel quartiere del Marais, dove ha frequentato il laboratorio di intaglio dell’incisore Attali prima e di Serge Kantorowicz, successivamente, portando avanti, anche, il suo lavoro di antropologia urbana con storici dell’arte e architetti. Tra i suoi colleghi e amici figurano gli artisti Guillaume Corneille (del gruppo Cobra), Guy Roussille, Georges Jeanclos, Daniel Bordier e Breyten Breytenbach, poeta e pittore africano, imprigionato in Sud Africa, chiedendone la liberazione durante la lotta all’Apartheid. Il 1983 è l’anno della sua prima mostra personale alla galleria Marais Noir, dove ha esposto una serie di grandi pastelli ispirati al Marocco. Nel 1997, la sua opera Papiers Déchirés, ha vinto il Primo Premio della Città di Parigi. Dal 1998 espone nella capitale parigina ma anche all’estero con mostre personali e collettive, biennali, fiere d’arte e Musei in Germania, Svizzera, Spagna, Belgio, Svezia, Polonia, Austria, Lituania, Corea del Sud tra le altre.
Il compositore e soundpainter
Angelo Urso è una presenza originale nel panorama musicale pugliese. Compositore e contrabbassista di musica jazz, conta significative collaborazioni con maestri e musicisti come Almoraima tra le altre. Il Mediterraneo è il luogo che ispira le sonorità di Urso, la cui musica evoca un recondito desiderio di viaggio e di incontro. Tra le sue composizioni figura il Progetto Vulcano dove si avvale di percussionisti-maestri artigiani che danno respiro ritmico usando come strumento di percussione, la battitura del ferro, per un concerto per Campane e Orchestra del tutto innovativo. Esperto nella tecnica di Soundpainting, nel 2020 realizza il CD The Shape con la partecipazione della Bud Powell sound-painting orchestra. Suona nella formazione di musica tradizionale Ghetonia e collabora con il flautista Antonio Cotardo.
In mostra il catalogo di Primo Piano Edizioni, con testi critici degli autori e le opere presentate a Lecce.
Primo Piano ringrazia l’azienda Contino Wines come sponsor tecnico (http://www.continowines.it/)
Info Date & Location
Dal 30 Aprile al 13 Maggio 2022
Fondazione Palmieri, Vico Dei Sotterranei, Lecce
Aperta tutti i giorni dalle 11:00 alle 13:00 – dalle 17:30 alle 21:00 Ingresso libero
Domenica mattina e altri orari su appuntamento
Info: primopianogallery@gmail.com | Tel + 39 349 37 20 659